Iniziano nel pomeriggio di ieri gli appuntamenti per l'Anno Santo del mondo del diaconato. Il Dicastero per il Clero: si tratta di un ministero antico che va sostenuto e incoraggiato senza ridurlo solo al culto e all'azione liturgica.
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Al via oggi, 21 febbraio, al quarto dei grandi eventi giubilari, il Giubileo dei Diaconi, che si concluderà domenica, 23 febbraio, alle 9, nella basilica di San Pietro, con la celebrazione eucaristica che il Papa, a motivo delle sue condizioni di salute, ha delegato a presiedere monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. Durante la Messa in ventitré (due dal Brasile, sei dalla Colombia, uno dalla Francia, tre dall’Italia, tre dal Messico, due dalla Polonia, tre dalla Spagna, tre dagli Stati Uniti) riceveranno l’ordine sacro del diaconato. Oltre seimila i pellegrini, provenienti da circa cento Paesi del mondo, attesi a Roma in questi giorni, tra questi, quasi 4mila diaconi permanenti, con i loro famigliari dall’Italia, 1300 dagli Stati Uniti, 656 dalla Francia, 350 dalla Spagna, 230 dal Brasile, 160 dalla Germania, 150 dal Messico. Gruppi numerosi, poi, arriveranno anche dalla Polonia, dalla Colombia, dal Regno Unito, Canada e ci saranno anche rappresentanze da Camerun, Nigeria, India, Indonesia e Australia.
Il programma
Questo pomeriggio l’accoglienza in 12 chiese della capitale (Santa Maria in Vallicella, San Giovanni Battista dei Fiorentini, Santa Maria in Aracoeli, Santa Maria delle Grazie al Trionfale, San Gregorio VII, Sant’Andrea della Valle, San Lorenzo in Damaso, SS. Ambrogio e Carlo al Corso, San Salvatore in Lauro, Cappella di Santa Monica degli Agostiniani, San Lorenzo in Piscibus e Sant’Agostino in Campo Marzio) dove, alle 15.30 si svolge un primo momento di preghiera con la recita comune dell’Ora media. Seguono, dalle 16 alle 18, delle catechesi, tenute da dodici vescovi sul tema “Segni concreti di speranza nel ministero diaconale”, proposte per lingua di appartenenza (italiano, spagnolo, portoghese, polacco, francese, inglese), poi viene dato spazio alla condivisione di esperienze. Domani dalle 9 alle 14, sarà possibile per tutti i partecipanti compiere il pellegrinaggio alla Porta Santa di San Pietro. Contemporaneamente, all’Auditorium Conciliazione, si svolgerà l’incontro internazionale “Diaconi in una Chiesa sinodale e missionaria: per essere testimoni di Speranza”, curato dal Dicastero per il Clero. Infine, alle 18, ci sarà una veglia di preghiera nell’Aula Paolo VI.
L’incontro internazionale organizzato dal Dicastero per il Clero
L’incontro internazionale sarà uno degli appuntamenti più significativi e radunerà oltre 1400 persone, “diaconi con le loro famiglie, spesso con le loro mogli, oltre ai delegati, ai responsabili e ai referenti diocesani nazionali che si occupano appunto del servizio diaconale nell'ambito dei propri territori”, spiega don Massimo Cavallo, officiale del Dicastero per il clero e coordinatore dell’evento. È stato pensato “come un incontro fatto di ascolto, di dialogo, di confronto dialettico”, e nella prima parte, dopo la preghiera iniziale, i saluti del cardinale prefetto Lazzaro You Heung sik, e del segretario del dicastero, monsignor Andrés Gabriel Ferrada Moreira, è previsto l'intervento a più voci di delegati e esperti cammini diagonali. Ci saranno anche due riflessioni, una affidata alla professoressa Serena Noceto, docente di Teologia Sistematica all'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Firenze, un'altra tenuta da don Dario Vitali, teologo, docente di Ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana.
Un ministero essenziale per la missione della Chiesa
L’iniziativa nasce dall'invito che il Dicastero per il Clero ha ricevuto dal Papa nell’ultima plenaria, e intende “rilanciare, rivitalizzare, spronare le Chiese particolari alla valorizzazione del ministero del diacono”, chiarisce don Cavallo, “un ministero antico nella Chiesa”, ma ancora giovane essendo stato reintrodotto con il Concilio Vaticano II. Obiettivo del Dicastero per il Clero, attraverso l’incontro di domani, è quello di lanciare un sondaggio per fotografare la realtà del diaconato oggi, in tutto il mondo, e di avviare equipe di studio internazionali che possano lavorare in sinergia su questa materia. “La nostra riflessione parte proprio dal fatto che il ministero del diaconato è un ministero essenziale, fondamentale per la vita e la missione della Chiesa, soprattutto oggi, in questo cambiamento d'epoca che coinvolge un po’ tutti”, osserva l’officiale del Dicastero per il Clero, un ministero che va curato “camminando insieme, proponendo percorsi e processi di discernimento sia per la formazione iniziale sia per quella permanente”, e un ministero, inoltre, “che merita di essere approfondito”, “incoraggiato”, “sostenuto” e “collocato nella sua giusta collocazione originaria”. “Spesso abbiamo situazioni in cui si immagina il diacono solo come l'assistente del sacerdote, del presbitero”, dice don Cavallo, aggiungendo che il Papa, qualche tempo fa, con “una battuta felice”, ha specificato che “il diacono non deve essere relegato a fare il chierichetto” e che dunque “non bisogna ridurre l'area del ministero diaconale semplicemente al culto, all'azione liturgica”
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